Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 28 novembre 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

I recettori dell’olfatto si trasformano durante la neurogenesi olfattiva. La maggior parte dei neuroni olfattivi maturi esprime solo uno dei circa 1000 possibili geni dei recettori degli odori. In un nuovo studio, Linda B. Buck, Premio Nobel per gli studi sull’olfatto, e i suoi colleghi hanno verificato che quando sono immaturi questi neuroni possono esprimere geni di recettori provenienti da 7 cromosomi diversi, ed hanno scoperto che la restrizione ad un solo recettore avviene grazie ad un processo progressivo che ha luogo durante lo sviluppo. [Science pii: Epub - aad2456, 2015].

 

Il gene EZH2 contribuisce all’eziologia genetica dell’autismo nei Cinesi Han. Lo ha accertato un gruppo di genetisti dell’Università di Pechino guidato da Wang e Li. La ricerca è stata suggerita dall’importanza dei fattori epigenetici che agiscono mediante la metilazione del DNA. Il gene EZH2 (enhancer of zest homolog 2) codifica una istone metiltrasferasi importante nel rimodellamento della cromatina nello sviluppo neurale. Il gene è sito in una regione cromosomica associata all’autismo. [Li J., et al. Neurosci Lett. Nov 6, doi:10.1016/j.neulet.2015.10.074, 2015].

 

La melatonina, ormone della ghiandola pineale, potrebbe essere efficace nelle malattie neurodegenerative. La melatonina è una molecola estremamente interessante con una lunga storia filogenetica. Nella nostra specie è l’ormone prodotto dalla ghiandola pineale o epifisi ma la sua versatilità funzionale e la sua distribuzione in natura sono sorprendenti, essendo presente anche nei batteri. Recentemente si sono accumulate evidenze sperimentali che hanno dimostrato come la melatonina influenzi la proliferazione, la differenziazione e la sopravvivenza delle cellule staminali neurali (NSC). Le NSC sono cellule multipotenti capaci di auto replicarsi e differenziarsi in neuroni, astrociti o oligodendrociti nel sistema nervoso centrale. Sono presenti nel cervello adulto in due zone principali: la zona subgranulare del giro dentato dell’ippocampo e la zona subventricolare. Le NSC sono modulate da molti fattori, fra cui la via MAPK/ERK, l’acetilazione degli istoni, fattori neurotrofici, fattori trascrizionali e geni apoptotici. Una review di Chu e colleghi illustra le potenzialità della melatonina nell’indurre un’azione terapeutica delle NSC nelle malattie neurodegenerative [Chu J., et al., Mol Cell Endocrinol., pii: SO303-7207(15)30113-1, 2015].

 

Sorprendente scoperta di neuroni glutammatergici che migrano tangenzialmente come gli interneuroni GABAergici inibitori. Nel modello classico di sviluppo del cervello dei mammiferi, i precursori dei neuroni glutammatergici migrano radialmente lungo le fibre della glia radiale, mentre i precursori degli interneuroni inibitori GABAergici migrano tangenzialmente. Queste modalità di migrazione hanno conseguenze sulla fisiologia cerebrale. Sun e colleghi della Johns Hopkins University School of Medicine, impiegando una recente tecnica, hanno scoperto che i precursori dei granuli glutammatergici del giro dentato presentano una significativa migrazione tangenziale lungo i vasi sanguigni, seguita da una limitata migrazione radiale. Ulteriori ricerche chiariranno il significato di questo reperto. [PNAS USA112 (30):9484-9489, 2015].

 

Progressi nella conoscenza e nella terapia dell’anoressia nervosa. Una rassegna di Zipfel e colleghi di prossima pubblicazione su Lancet Psychiatry evidenzia che, anche se ancora molto si deve definire in termini di meccanismi neuropatologici, alcuni progressi sembrano confortanti. Fattori genetici influenzano notevolmente il rischio di sviluppo, fattori interpersonali e psicosociali possono indurne l’insorgenza, e modificazioni persistenti nelle reti neuroniche che mediano processi neurofisiologici connessi con la regolazione del bisogno alimentare, sostengono il perdurare del sintomo. In attesa di migliori possibilità originate dalla definizione di precisi markers biologici di rischio, si ritiene che il conoscere e l’evitare comportamenti a rischio possa costituire una misura preventiva efficace. Interventi specializzati basati sulla famiglia sembrano produrre i migliori risultati con gli adolescenti (le adolescenti, quasi sempre), mentre nell’età adulta nessuna tipologia standard di trattamento ha mostrato una reale superiorità. Un buon rapporto col terapeuta, che consenta con frequenza crescente di aggirare il blocco dell’assunzione del cibo, permettendo di migliorare lo stato nutrizionale e progressivamente recuperare la taratura naturale della regolazione biologica della funzione alimentare, sembra essere un nucleo essenziale comune agli interventi efficaci. Naturalmente, l’associazione con l’uso di sostanze psicotrope anoressizzanti (cocaina, amfetamine, ecc.), come accade di frequente nel mondo della moda e dello spettacolo, comporta un intervento psichiatrico specialistico che tenga conto dell’eventuale dipendenza dalla sostanza, con tutte le possibili conseguenze neuropatologiche e tossicologiche.

 

La Società Nazionale di Neuroscienze “BM&L-Italia” conferma tutte le cariche non elettive secondo quanto stabilito dallo statuto. Si ringraziano soci e “associati cooperanti” per l’apporto gratuito e volontario in questo periodo di grande impegno.

 

Notule

BM&L-28 novembre 2015

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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